Uscita al Bosco del Sorriso – Oasi Zegna

Un percorso fotografico esperienziale tra abeti, faggi e betulle, avvolti da odori e suoni della natura, contornati dai caldi colori autunnali.

Foto di Roberto Leporati

Una piacevole domenica passata in ottima compagnia del GFM organizzata nel Bosco del Sorriso in Alta Valsessera nel cuore dell’Oasi Zegna, un luogo magico dove l’occasione è quella di fare qualche scatto, approfittando della stagione autunnale, percorrendo i sentieri nei boschi che poggiano su un tappeto di foglie con contrasti cromatici che esplodono in un tripudio di colori.

La stagione molto calda ha fatto cadere precocemente le foglie dalla maggior parte delle piante lasciando sul terreno un manto giallo e marrone di foglie secche, nulla di perso però perchè abbiamo avuto modo di praticare il forest bathing, una pratica giapponese che svolge un grande ruolo nella medicina preventiva, tale pratica ci permette di raggiungere un benessere fisico e mentale grazie al rilassamento e alla riconnessione con la natura, tutto nel magico Bosco del Sorriso.

Camminare ed esplorare un bosco, se dotato di alcune caratteristiche biologiche, riduce stress e depressione, abbassa la pressione sanguigna e la frequenza cardiaca e agisce sul nostro sistema immunitario, potenziandone la funzionalità.

Soddisfatti degli scatti ottenuti e dopo aver percorso un tratto di sentiero decidiamo che oltre a rigenerare la mente anche il corpo ha bisogno la sua parte, lasciamo quindi la zona e andiamo a bere un buona birra al birrificio artigianale Jeb Fraz. Zegna 42, Valdilana (Biella), che consigliamo per una piccola sosta.

Trascorriamo il pomeriggio alla Conca dei Rododendri all’interno del parco naturale dell’Oasi Zegna, dove si possono ammirare faggi rossi, frassini, spiree, erica e camelie che colorano la conca durante tutto l’anno, fino all’accendersi dei colori autunnali in occasione dell’ambito foliage.

Foto di Roberto Leporati

Sulla strada del ritorno abbiamo fatto una fugace visita al Santuario della Madonna della Brughiera, che sorge in una zona circondata da pascoli e boschi a soli 2 km da Trivero, è composto da due edifici religiosi.

La tradizione narra come agli inizi del Cinquecento una pastorella sordomuta dalla nascita abbia ricevuto la grazia della parola e dell’ascolto. In seguito all’evento miracoloso fu eretta la Chiesa Antica, che conserva una nicchia marmorea con la statua lignea di Maria, detta appunto “Madonna della Brughiera”.

Foto di Beppe Ruggiero

Termina qui il nostro viaggio, carichi di nuove esperienze sensoriali e culturali ritorniamo alla base pronti per il prossimo viaggio !

Scritto da Roberto Leporati

GFM
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